E al Vinitaly si sigla anche un importante accordo: quello della pizza con il prosecco. Due prodotti che stanno conquistando il mondo, due prodotti che hanno anche in comune l’ottimo rapporto prezzo qualità. L’Italia del gusto e della qualità democratica si vuole presentare unita soprattutto nei crescenti mercato esteri. Si comincia dagli USA con una serie di eventi già da quest’anno, ma per il 2019 l’orizzonte si allargherà ulteriormente. A brindare all’accordo Riccardo Agugiaro, molino Agugiaro&Figna con Stefano Zanette presidente del Consorzio Prosecco doc, quasi 400 milioni di bottiglie!
Enzo Coccia
Nuova pizzeria di Guglielmo Vuolo questa volta lontano da casa (ma non è detto che non ritorni). Siamo a Verona in posizione strategica proprio accanto alla Fiera, per cui al Vnitaly il nuovo locale è stato ovviamente preso d’assalto. Si presenta moderno, con parcheggio antistante, a due livelli con un’offerta di prodotti anche per l’asporto. La pizza è quella di Vuolo, che non ha bisogno di presentazioni.
Tre giorni di gara sulla pizza. Le prime due giornate riservate al centrosud per selezionare i 4 finalisti (due del sud e due del centro Italia) da affiancare ai due finalisti del Nord selezionati precedentemente. Poi lunedì scorso la finale dei 6 migliori con Federico Zolofra vincitore ed Emiliano Corcione con Nicolò Servadei sul podio. Ringraziamo i nostri sponsor, Agugiaro&Figna e Valoriani, che ci hanno supportato in questo evento teso a valorizzare i giovani pizzaioli di tutta Italia: la pizza sta vivendo un momento magico, ci dobbiamo impegnare sulla strada della qualità.
Non deve essere stato semplice e non li invidiamo, ma alla fine ce l’hanno fatta e sono stati bravissimi. Lode a Luciano Pignataro, Barbara Guerra e Albert Sapere per il grande sforzo compiuto (ottimamente supportato da Forma Mentis), che hanno presentato l’altra sera a Castel dell’Ovo una specie di summa sullo stato della pizza in Italia e nel mondo. Poi come tutte le classifiche ognuno ha in testa la sua, ma è forse la prima volta che un lavoro così ad ampio spettro sia stato realizzato in modo omogeneo. e questo testimonia il successo e l’alto gradimento della pizza che veramente non conosce ormai i confini. Il nostro giudizio, anche entrando nei meriti, è positivo e la classifica largamente condivisibile. Con poche annotazioni critiche: forse un pò troppo “campanocentrica”, ma la storia da una parte, e il team di guida dall’altra parlano con Napoli nel cuore, e quindi ci sta. Altra osservazione, da romani, è forse la sottovalutazione di Gabriele Bonci che, pur non essendo un pizzaiolo puro, ha dato a questo mondo un contributo inferiore forse al solo Gino Sorbillo, e che a nostro giudizio meritava e merita di più. Ultima annotazione è per Menchetti. Per noi in assoluto la pizza migliore del mondo in rapporto alla quantità di pizza sfornata. Occupa la 51sima posizione e per un pelo non rientra nei primi cinquanta. Dopo tanti premi speciali assegnati, si meritava almeno quello della Sfiga.
Trenta anni di Gambero Rosso. Ci sembra ieri quando andai a trovarli in via Ripetta, e poi ancora più vicino casa a via Arenula, sempre con un grande e dovuto rispetto al loro lavoro. E in questi trentanni abbiamo visto crescere una realtà importante e consolidata. Una grande festa quella di ieri, con tanti personaggi che hanno fatto un pò la storia dell’Italia del gusto, con una bella regia e tanti applausi. Tutto perfetto? Quasi, un ricordo di Stefano Bonilli sarebbe stato secondo noi opportuno, e magari anche di Daniele Cernilli. E, dulcis in fundo, ci avrebbe fatto piacere abbracciare anche Clara Barra.
Cooking for Art, tra botteghe ed alberghi, per finire con l’Enoteca Pinchiorri
E il giorno degli alberghi con numerose strutture del Centrosud che vengono premiate per lasciare poi la scena alle migliori Botteghe di Roma. Fuori si svolge la gara della pizza, l’area mercato si conferma un polo di grande attrazione, mentre al livello superiore vanno in onda il pranzo di Davide Del Duca e si conclude la serata nel modo migliore: con la cena dell’Enoteca Pinchiorri, uno dei migliori ristoranti d’Italia, della quale almeno citiamo lo straordinario agnello.
Questi i concorrenti, sono arrivati qui dopo una severa selezione tra quasi 40 candidati di tutta Italia: Indrit Haraciu, Matteo Moretti, Pier Daniele Seu, Angelo Rumolo, Francesco Vitiello, Pier Luigi Madeo. E la giuria che vedeva tra i suoi componenti alcuni giornalisti specializzati e pizzaioli del calibro di Enzo Coccia, Giancarlo Casa e Matteo Aloe, dopo otto ore di competizione ha emesso il verdetto: due premi minori, ma importanti e accompagnati da un omaggio di prodotti della Confagricoltura a Angelo Rumolo per la tradizione e Francesoc Vitiello per l’originalità. Ma il premio più importante lo vince Pier Daniele Seu del Gazometro 38 di Roma, lui è il miglior giovane pizzaiolo del 2016! E grazie ancora a Lorenza Fumelli che ha brillantemente condotto la gara, ai tanti giurati e agli sponsor che ci hanno sostenuto, in primis Agugiaro&Figna e Forni Valoriani.
Visti ieri a Identità Golose
Ormai i pizzaioli sono delle star, e forse anche per questo chiedono a gran voce le stelle che ancora gli mancano all’appello, quelle della Michelin. Chi sarà il primo ad ottenerle? la sfida è aperta e in prima linea troviamo Simone Padoan, Franco Pepe, Enzo Coccia, Massimo Giovannini, Renato Bosco, Gino Sorbillo. Questa la chiusura della giornata di ieri. Ma prima tanti incontri interessanti.
Festa di (quasi) fine estare ad Ischia, nello spazio Indaco dell’Albergo della Regina Isabella. Un posto fantastico che conosciamo bene e dove torniamo sempre con grande piacere. Pasquale Palamaro con l’amico Nino Di Costanzo, ischitano ma pare in procinto di andare in costiera, ed Enzo Coccia, hanno ideato queesta festa chiamando gli amici artigiani dell’isola a raccolta, dal pescatore, al fornaio, dal pizzaiolo alla pizza fritta. E anche qualche illustre ospite da fuori: Paolo Barrale, Alfonso Pepe ed altri ancora. C’è musica, c’è allegria, c’è grande qualità di assaggi con una menzione speciale per gli spaghetti ai 6 pomodori di Nino Di Costanzo. Si ripeterà il prossimo anno, e cercheremo di esserci.
E a Cooking for Art c’era anche una piccolissima “food zone”, così chiamiamo il punto dove chef famosi preparano le ricette nei nostri eventi. Qui si sono alternati La Locanda di Bu con Jenny e gli aiutanti di Antonio Pisaniello, seguiti poi da Salvatore Bianco del Comandante, il risttorante del Romeo. Altri momenti importanti, la presentazione di due libri, il primo di Enzo Coccia, dedicato ad approfondire tecnicamente e scientificamente i “perchè” di una buona pizza, libro fatto in collaborazione con l’Università di Napoli. E poi Top Charme di Teresa Cremona per il Touring Club dove si presenta una selezione di 100 indirizzi di ospitalità di charme, dove si troverà un’accoglienza che offre anche un qualcosa in più, cioè una storia da raccontare.