C’è grande fermento al Cibus, e in genere tanta soddisfazione. I numeri dell’agroalimentare italiano sono tutti positivi e l’ottimismo trapela in quasi ogni stand. L’agricoltura da cenerentola della nostra economia è diventata una locomotiva che sembra procedere sicura. Speriamo che continui e intanto brindiamo (con Pommery) nell’originale party di fine giornata di Olitalia (che si presenta con un nuovo look spigliato ed allegro delle sue linee di oli dedicati e gourmet) animato da Pasquale Torrente e da uno scatenato Cristiano Tomei.
Cristiano Tomei
E queste sono le ultimi immagini, la gara è finita, Gianni Tarabini, Umberto Vezzoli e Beppe Guida si esibiscono con delle ricette dove anche loro interpretano il bosco e le radici e intanto la giuria fa i conti. Giungiamo così al momento finale, i vari premi, gli omaggi di prodotti Roots, Toscobosco e Pastificio dei Campi a tutti i concorrenti e anche ai giurati. Ed in ultimo l’assegno di duemila euro al vincitore assoluto: Christian Mandura del Geranio di Chieri. Finisce qui il Roots Summer Contest.
E tutti gli chef al mercato che abbiamo approntato per loro: radici fresche, verdure, frutta di stagione, erbe aromatiche e selvatiche, con le confezioni di Roots e di Pasta del Pastificio dei Campi. Ognuno ha la sua cassetta e “fa la spesa” che viene poi regolarmente pesata. E nel frattempo arriva la giuria, pian piano, nomi famosi ed eccellenti del meglio della ristorazione toscana e non solo. Finita la spesa secondo il sorteggio ogni cuoco entra nel backstage, troverà solo un tavolo e dell’acqua bollente, niente elettricità, solo coltelli e tagliere. Ognuno avrà un’ora e poi un’altra ora all’esterno alla postazione del barbecue per finire la ricetta e servirla alla giuria. Brindisi e si parte.
Se non lo conoscete venite a trovarlo appena potete, un viaggio ben ripagato da tante cose: la bellezza di Lucca, la location fuori dal comune (in un bellissimo museo), la cucina scintillante di Cristiano Tomei, cuoco che si diverte e fa divertire la gente. Menù tutti a sorpresa in varie interessanti combinazioni (convenienti anche nel prezzo), e piatti che escono fuori dal dejà vu e che ci raccontano di questo talento abbastanza integro e spontaneo che ha anche una prestanza fisica, dei modi simpatici e, non ultimo, una moglie attraente che vi accoglie in sala. La cucina fa trasparire un carattere anarchico che ci sembra meriti un ulteriore bonus: presentazioni non curate, minestra di riso e non risotto, piccione cucinato appeso e maialino cotto ad alta temperatura. Anarchia che è supportata anche da buona tecnica, basti pensare la classica creme caramel fatta con i fegatini del piccione e un caramello alle acciughe o la perfetta maionese di ossa di coniglio. Tra le cose migliori i tortelli alle rape amare che si fissano nel palato con la loro insistente persistenza e la pastina di lievito al pomodoro che riprende la celebre pappa, innervosita dalla nepitella. Meno riuscite le triglia con troppa coratella e forse i dessert (pur interessanti) meriterebbero una definizione migliore.
Cristiano Tomei non solo è un bravo chef, ma anche un trascinatore grazie all’ empatia, carica e passione che riesce a trasmettere conquistando chi lo ascolta. E non è solo capacità di comunicazione, ma anche ottima tecnica e palato giusto, quello che ci vuole per fare piatti come il suo riso (non risotto) con olio e foglie di olivo al profumo di tabacco. E dopo di lui gli chef francesi hanno confermato al loro professionalità e i due chef italiani, Servetto e Tesse, l’amore per questo territorio così ricco di prodotti. Si chiude l’evento, ci diamo già appuntamento per il 2016, grazie alla crescente condivisione e partecipazione del pubblico e dei produttori.
Ottimi produttori e grandi prodotti: una vera festa gourmet l’altra sera in via Margutta nel negozio di Boffi. Un’unica pecca, gli spazi belli ma limitati dello show room, che hanno di certo condizionato la serata per via della grande affluenza. Ed in effetti non mancavano le eccellenze gastornomiche, dai vini alle birre, dai formaggi ai salumi, passando attraverso le cose cucinate: i trapizzini di Stefano Callegari e i piatti di Cristiano Tomei, bravi ambedue a destreggiarsi tra la folla e gli improvvisi blackout.