Una struttura completa, ben articolata e condotta, questo è Radici al limitare del centro storico appena oltre il prato della valle. Si divide in due, da una parte un bistrot con anche un piccolo spazio all’aperto e di fronte la palazzina più elegante che ospita il ristorante. Qui troviamo Eleonora e Andrea Valentinetti. Lei accoglie e ben si destreggia anche sui vini, Lui altrettanto con la cucina. E non lesina le sue energie: a buon ritmo escono i piatti e i tanti assaggi contati alla fine (alcuni perfino non fotografati) ne testimoniano la capacità, la varietà, l’impegno e la buona organizzazione della brigata nelle retrovie. E sono spesso assagi curati, non banali, ben costruiti e presentati. Fatte le giuste lodi annotiamo solo che alla fine di tanto lavoro profuso dove è difficile trovare il piatto sbagliato, d’altra parte forse manca qualche acuto. Andrea è ancora molto giovane e il nostro consiglio è magari quello di gestire meglio le forze, concentrarsi su qualcuna delle tante idde che gli vengono e lasciarla vivere più spontaneamente per dare al Cliente un valore aggiunto maggiore che crediamo sia alla sua portata.
Andrea Rossetti
Cambio di indirizzo, abbastanza recente, e cambio di chef, recentissimo. Ora il Fuel è a Prato della Valle e tra un poco l’ultimo cambiamento: il nuovo arredo e la nuova cucina. Insomma non mancano le novità, grazie all’impegno di Antonio Greggio, titolare, e alla sua passione. In cucina è arrivato Andrea Rossetti, 32 anni, ex “Do Campanili” in laguna, ex “Emergente” di tre anni fa. Era già bravo prima, ma crediamo che l’aria di Padova gli abbia fatto bene: è decisamente migliorato e ci ha offerto una serie di piatti non banali, non privi di rischi e difficoltà tecniche, dimostrando nel complesso una bella maturità. Il segno si vede subito dagli stuzzichini iniziali, e poi un coraggioso sgombro marinato, degli sfilacci un pò “piacioni” ma comunque interessanti, dei tortelli buoni anche se inutilmente pasticciati, e due secondi ineccepibili come il maialino con finta fermentazione e le animelle (solo troppo condite). Non ama i dolci, e si vede, con due dessert dove il primo non è gran che e il secondo (l’indivia) è buono ma non è un dessert. Comunque una sosta che vale e siamo curiosi di ritornarci in primavera quando il locale troverà la sua definitiva ambientazione.
Tanti gli avvenimenti della seconda giornata. Continua la selezione degli chef e passano il turno Luca Caviola del ‘Chimpl della val di Fassa, e Oliver Piras dell’Aga di San Vito di Cadore, al temrine di una sfida di ottimo livello con gli altri due chef veneti: Alberto Basso e Andrea Rossetti. In parallelo continua la gara della pizza e si aggiungono le premiazioni del Touring Club: è la volta degli alberghi, oggi lunedì è il turno dei ristoranti. Un ringraziamento dovuto al numeroso pubblico che nonostante l’inclemenza del teempo è accorso numeroso.