Amistà 33 al Byblos Art Hotel

Tornare al Byblos Art Hotel è sempre un piacere. Altro che quegli alberghi moderni con le camere in serie tutte uguali sparsi per il mondo! qui ogni camera è diversa, ma anche ogni metro della bella villa, con una sorpresa ad ogni angolo. Sorprese che arrivano pure per quanto riguarda la ristorazione. Marco Perez è chef ormai maturo, ma con la voglia di un ragazzino. Non contento del lavoro articolato che la Villa impone, sta dietro con grande passione alla sua creatura preferita: il ristorante gourmet, ricavato accanto a quello più normale e impreziosito da tavoli e ornamenti che rendono l’esperienza da ricordare prima ancora che arrivi il menù (basterebbero i bicchieri!). Il menù poi completa e appaga, forse fin troppo. Da lodare la giocosità che si avverte lungo la linea, anche se con qualche servizio in corteccia di troppo, da lodare l’estro, la ricerca del dettaglio e la creatività di Perez che ce la mette tutta ad ogni portata, e che spreme la sua brigata con un grande lavoro sul particolare (ma la brigata è fortunatamente numerosa). A volte però ci sembra che tanta fatica sia ridondante ai fini della riuscita del piatto e che l’affollamento di ingredienti e di idee finiscano per render un pò confuso il risultato gastronomico finale. Però ribadiamo che nel complesso è un vero piacere (ed è anche uno spettacolo) passare qui una serata, in un ambiente di straordinario impatto, con un servizo comunque che vorremmo più attento ai dettagli come il posto merita e richiede.

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