C’eravamo già passati, ma un pò di fretta, ed invece questa volta ce lo siamo goduti a pieno ed è stata in parte una sorpresa. Conoscevamo i fratelli Damini, Gian Pietro e Giorgio, da tanto tempo più che altro per l’ottima carne. Poi ecco questa bottega del gusto che ha pochi rivali per varietà e qualità dei prodotti in vendita, e dietro una parete di etichette notevoli, ecco una saletta dove si mangia più che bene. Alla base ci sono ovviamente i prodotti di casa, le carni particolari, ma anche le uova di montagna, il piccione di Castelgomberto, la gallina livornese di Valle San Felice ecc.. Ma non sono solo materie prime per altro buonissime, c’è anche cura nel porgerle, nello spiegarne il valore grazie al buon raccordo con la sala e non ultimo c’è del valore in cucina. Giorgio (aiutato da Serena) ha avuto belle esperienze in giro e ci propone una cucina piena di gusto, incentrata sulla succulenza, rispettosa della materia prima che riesce ad esaltare in giusto modo. Non c’è la presunzione e l’ambizione di fare i fenomeni, non si rischia più di tanto e forse il fine palato potrebbe avvertirlo, ma la sosta è concreta, materica e appagante. Il piatto migliore? (polpette e tartare a parte) per noi le costine di maiale laccate alla liquirizia. Il meno riuscito? un raviolo ripieno un pò troppo cotto e pasticciato.