Un albergo piccolo posto in posizione strategica a Trastevere da qualche tempo ha un interessante food&beverage che si articola su tre spazi: l’area bar all’ingresso, il ristorante posto subito dietro e la terrazza (ancora non ben finita) che gode di una bella vista sul quartiere. Daniele Frontoni, il titolare, dell’omonima famiglia che ha avuto il forno proprio sulla via che dà il nome al quartiere, ha chiamato due giovani chef con importanti esperienze romane (al Pagliaccio e alla Tradizione) a coordinare il tutto. Così Jacopo Ricci e Piero Drago hanno avviato questo nuovo progetto, con loro in cucina Giacoma Mineo, in sala Alessia Samà e Valerio Preziosi, al bar Cristian Straccio. La loro è una cucina coraggiosa, che affronta con scioltezza ingredienti non proprio comuni per un ristorante che è anche di albergo come la trippa, le orecchie del maiale, le animelle e le rigaglie. Una cucina che pur essendo, per loro stessa ammissione, in fase di rodaggio, già si fa apprezzare soprattutto nei due primi dove le sensazioni contrastanti dei vari ingredienti si fondono in un buon equilibrio goloso. Non altrettanto compiute, secondo noi, le due ricette “signature” del locale (l’orecchia di maiale e le due trippe), che risultano alla fine un po’ monotone e scivolose al palato. Ma sono giovani e con voglia di fare, a piccoli passi. Quindi sono da seguire e vederne l’evoluzione, che potrebbe essere anche molto interessante.
Jacopo Ricci
La Tradizione è da sempre il riferimento dei golosi romani, anche se un pò decentrata, ma ci arriva la Metro e di fronte è anche il famoso Pizzarium di Bonci. Fantucci ha passato le redini dell’azienda agli appassionati e competenti Francesco Praticò e Stefano Lobina, che non contenti hanno anche aperto un secondo locale, Secondo Tradizione, dove si cucina, ma ovviamente si cerca di valorizzare anche l’ampia gamma di prodotti del vicino negozio. La carta offre alternative golose a non finire tra formaggi e salumi pregiati, la carta delle vivande poche alternative classiche, tipo cacio e pepe e carbonara, mentre i piatti del giorno vengono scritti alla lavagna. A noi piacciono queste formule che offrono tanta qualità privilegiando sfizio e semplicità in un ambiente pulito e competente. Quanto al mangiare, al top un fritto tra i migliori recentemente assaggiati, il resto nella buona norma, con i primi sottotono rispetto alla lodevole anatra, e una curiosa granita di caprino per chiudere la cena.