In pochi chilometri cambia il paesaggio e Ascoli diventa sempre più piccola laggiù in basso. Siamo ad oltre 500 metri in questa bella azienda relativamente nuova, tutta di questo millennio. Una vigna scoscesa, lavorazione manuale tutto acciaio per i bianchi (passerina e un buon pecorino che si lascia bere anche dopo due anni). C’è il montepulciano ma c’è anche la curiosità del bordò, un vecchio vitigno abbandonato dal piccolo grappolo e piccola resa, probabilmente una variante della grenache. Recuperato anni fa, con la prima etichetta, il Nobile della Rocca, creata da colui che è oggi il marito di Francesca, la seconda figlia di Nazareno Pantalone, fondatore dell’azienda. Il bordò è quindi arrivato in famiglia da qualche anno con la Ribalta, e dobbiamo dire che è ben arrivato. Invecchia quasi due anni in piccole botti (mezze barrique), ma il legno non si avverte all’assaggio che, dopo un ampio frutto speziato lascia spazio a dei tannini lunghi ancora da sgrezzare dopo 5 anni, (annata 2013), un vino importante e ancora tutto da scoprire.