Che ci fanno dei Toscani in Basilicata? Non è un caso, ma libera scelta quella di lasciare Montepulciano per Venosa, di divorziare dal sangiovese per sposare l’aglianico del Vulture. E così i Piccin nei primi anni del duemila hanno cominciato a frequentare la zona, hanno scelto questa azienda che già aveva vigne importanti e antiche, per poi insediarsi definitivamente, e ora ci offrono uno dei migliori aglianici del Vulture. Questo grazie ad un’attenzione al dettaglio (che già si vede nella visita alla cantina), alla scelta da sempre del biologico, all’uso corretto del legno. Solo 4 etichette che rappresentano 4 modi diversi di interpretare un grande vitigno.In più dietro le etichette c’è una bella famiglia, segnalatami a suo tempo da Agnes Futa, l’attenta collaboratrice per la Basilicata dei Vinibuoni d’Italia.