Ha giuste ambizioni questo Giardino del Gusto nel cuore di Ventimiglia (vicino alla stazione). Una piccola saletta curata come i piatti che vengono presentati. Chef e patron Emanuele Donalisio, giovane trentenne con esperienze importanti dal Walter Eynard, Mauro Agù, Michel Roux. Il suo menù degustazione vola subito in alto con una serie di antipasti complicati, ma buoni e ben costruiti dove svettano le alici marinate. Poi la cucina abassa il tono e diventa leggermente più normale e anche un pò slegata, ma il livello medio alla fine rimane notevole e le premesse per un ulteriore crescita ci sono tutte. In sala la compagna Anna Burgio per una sosta che già vale.
Emanuele Donalisio
Intensa la seconda giornata che ha avuto fortunatamente anche un clima migliore. Molta la gente che ha seguito con interesse le esibizioni dei tanti chef presenti che hanno intepretato l’oliva taggiasca con tante soluzioni diverse. Apprezzatissimi gli interventi degli chef venuti da lontano: la creatività di Terry Giacomello, la precisione di Ichikawa, la serenità di Eugenio Boer, la personalità di Luigi Taglienti. Ma anche gli chef locali si sono fatti valere, dall’umile e bravo Rebaudo un vero artigiano del gusto di Badalucco, alla classe di Giorgio Servetto, alla passione di Manuel Marchetta, e alla praticità di Cannavino. Chiusura con bel brindisi e arrivderci al 2017, con altri chef e forse qualche sorpresa.
Non siamo riusciti a cenare in questo bel ristorantino di Ventimiglia dove opera Emanuele Donalisio, appena 28 anni ed esperienze importanti al Waterside INN (tre stelle michelin) e poi in giro per il mondo. Ora è arrivato in questo locale elegante dove propone una cucina creativa e curata nella presentazione. Ci torneremo alla prima occasione per raccontarvi dei piatti. Intanto comunque lo segnaliamo agli appassionati.