Un grande albergo con clientela internazionale e standard elevato. Questa la sintesi, ma dietro c’è l’impegno costante nel tempo di tante persone che anno dopo anno hanno fatto crescere l’immagine e la qualità. E anche la ristorazione è stata da sempre curata (basti pensare che qui sono passati prima Anthony Genovese e poi Pino Lavarra) ed oggi offre ben 3 alternative: la Villa Marmorata in basso sugli scogli, il Lobster&Martini Bar sulla terrazza per una cena curata ma più informale ed il Rossellini’s per i più esigenti. A coordinare il tutto è da qualche anno Michele Deleo, chef bravo e infaticabile, forse tra i più adatti a tener dietro a tutte queste alternative. Il suo stile di cucina è sempre stato articolato e complesso, ricercato e basato sulla moltitudine di ingredienti, che si basa su un lavoro enorme dietro le quinte ma gratifica il cliente con una serie di preparazioni spesso spettacolari. Il tutto viene confermato anche qui, basti pensare al benvento della casa che potrebbe essere da solo un pranzo a tutto tondo (e che contiene bocconi deliziosi come il cannolicchio il macaron salato e il topinambur fritto). In perfetta sintonia ci sono poi sembrati la bellissima triglia alla norma (che è anche buona) e il più strutturato baccalà. Leggermente meno ci hanno convinto forse i due primi, un risotto troppo dolciastro e dei ravioli autunnali con finale amaro. Gran lavoro anche nel finale con dessert e piccola pasticceria di ottimo livello (con il dolce alle nocciole e annurche buonissimo, ma non particolarmente riuscito nella presentazione estetica). Il tutto servito da una sala dove Stefano Amato si fa ben valere coadiuvato da una brigata co/co/co (coesa, cortese, collaudata).