Daruma, con Bruno Barbieri

Si estende la catena di ristoranti Daruma e assume sempre maggiore identità. Evoca il Giappone, ma non dimentica l’Italia e cerca di fondere i due generi non dimenticando la qualità degli ingredienti e non scivolando nella confusione di stili. Ad agevolare l’operazione è il talento indubbio di Bruno Barbieri, che forte di 35 anni di esperienze culinarie di vario genere può con disinvoltura affrontare l’impegno. Godibile il salmone, un pò troppa arachide nel tonno, e decisamente buoni gli spaghetti freddi alle alghe che hanno avuto solo la sfortuna di essere mangiati in una giornata di maggio che pareva di essere a novembre.

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