Certo il locale è un pò modesto, ma dobbiamo tutti ringraziare Roberto Serra di aver investito la sua professionalità nel borgo natio e non in una qualunque città italiana che l’avvrebbe accolto a braccia aperte grazie alla professionalità acquisita sul continente e in particolare alla corte di Bruno Barbieri. La saletta è un pò angusta, ma ha cercato di arrangiarla, in sala c’è Sonia Corda, una bella presenza davvero. Il menù che propone Roberto è esemplare: un lungo racconto dei sapori di casa attraverso ricette fedeli, ma rese piacevoli grazie alla pulizia di ogni deriva dialettale. Bando ai sughi pesanti e agli intingoli, emerge la bontà dei sapori veri con l’unica caduta, a volte, di un’eccessiva sapidità. (difetto che per altro abbiamo trovato spesso in giro per l’isola). E’ un locale che ogni visitatore dell’isola dovrebbe provare per avere un compendio della potenzialità di questa cucina ancora poco conosciuta. I piatti migliori? in un menù con poche cadute citiamo comunque il coniglio alla vernaccia, le deliziose empanadas, il pane cotto a vapore e naturalmente la pecora. Un pò debole la parte finale dei dessert, ma in sintesi lodiamo senza riserve il coraggio di Roberto Serra.