Da oltre 50 anni Da Vittorio è una bella storia che continua e, visto che una nuova generazione avanza con ben 10 femmine e 3 maschi (al momento), pensiamo che se ne parlerà ancora a lungo. Comunque anche l’attuale, 5 figli con stavolta i maschi in leggera prevalenza, si dà molto da fare. Lavorano sempre tutti all’unisono, senza mostrare crepe e sbavature, forse perchè in alto c’è Lei, la Bruna, che nelle emergenze che sicuramente ci saranno sa rimettere le cose a posto. E’ la grande maison italiana della ristorazione, aperta su più fronti, e sempre con successo visto anche che un mercoledì sera di una piovosissima giornata, con un’importante partita in contemporanea, il locale era comunque pieno. Eravamo lì a brindare con Lorenza, e siamo stati tutti coccolati, il nostro tavolo come gli altri, con quella professionalità che fa la differenza. Tutto è curato: dalla ricca tavola alle luci, dal servizio del pane con i filoni tagliati al momento al gigantesco carrello dei formaggi. E non parliamo del tripudio di stuzzichini iniziali e finali. E tutto scorre con il ritmo giusto imparato a memoria, scandito da una brigata organizzata in modo perfetto. Venendo alla serie di assaggi da citare qua e là il crostone di acciughe, il baccalà mantecato, il risotto con il gambero in un percorso di grande godibilità. Forse meno ci è piaciuto (anche se bello) il foiegras in tazza che scivola giù nel brodo caldo e lo scampo un pò appesantito dalle mandorle e roveja.