Di Redazione Witaly

è morto gianni brunelli

Un altro Gianni ci lascia, dopo Masciarelli, ecco Gianni Brunelli.

Un altro Gianni ci lascia, dopo Masciarelli, ecco Gianni Brunelli.

Un altro personaggio scomodo, schietto, volitivo, non incline a compromessi. Anche Lui difficile da definire e vario nei suoi interessi. Ha percorso con irruenza la politica degli anni settanta, ha animato la vita sociale di Siena facendo di questa antica osteria de Le Logge un felice punto di incontro, sempre vivace e sempre pieno. Bellissimo l’ ambiente, notevole (e non sempre riconosciuta da tutti), la qualità del cibo servito.  Mai contento e sempre pronto a mettersi in discussione, con un locale sempre pieno dove occorreva prenotarsi in largo anticipo, non ha esitato a ricmbiare profondamente lo stile, a puntare su una qualità ancora migliore, a investire nelle attrezzature costose e in un giovane chef di gran vaglia.

E non c’ è solo l’ Osteria. C’è anche la Chiusa, dove ha potuto realizzare il suo grande sogno: un Brunello autentico e schietto come lui. Sentiamolo dalle sue parole come descrive la “sua” Montalcino, che speriamo, in un momento delicato come questo, trovi la forza di omaggiare pubblicamente quest’uomo che tanto ha amato questo celebre colle.

La mia è una storia, come direi antica. Parte da lontano e vuole andare vicino: nelle campagne di Montalcino. E’ lì, come gli indiani di Wounded Knee che voglio seppellire il mio cuore. Per il momento ce l’ho lasciato. Mi aspetta. Quando finisco il lavoro all’osteria vado lassù, alla Chiusa, in mezzo alle colline marroni con i filari delle viti che sembrano tanti capelli radi e spettinati sulla grande testa del mondo.
La tradizione toscana racconta dell’euforia del vino e del silenzio dell’olio. Se il vino, infatti, è allegria e rumore, l’olio è compostezza e silenzio. Scivola lento – Ma anche l’olio per essere vero ha bisogno di cure particolari. Voglio farlo selezionando gli olivi, macinando a pietra, come una volta, le olive raccolte a mano. Ne uscirà un prodotto di colore verde come il grano appena spuntato. Il sapore sarà forte di quelli che rimangono in bocca senza impastarla. Una parte dell’olio prodotto verrà consumato dai clienti dell’osteria Le Logge, quello che resterà verrà messo in vendita. La confezione sarà particolarissima.
La terra di Montalcino è particolarmente generosa. Non si accontenta di dare olio e vino squisiti. A chi sa coltivarli, regala anche ortaggi dal gusto di una volta. Naturalmente bisogna dimenticare gli additivi, le irrorazioni di veleni antiparassitari, bisogna avere coraggio e confidare su quello che la natura ci offre. Pomodori, melanzane, zucchine, patate, carciofi, insalate emigreranno così dalle terre di Montalcino verso Siena. E’ una strada antica. Dai territori della Repubblica di Siena, infatti, mille e mille volte le derrate agricole hanno preso la via della città provenienti dalla campagna.
Accade anche oggi, se pure raramente. Il sabato, quei pochi contadini rimasti portano al mercato le loro verdure. Ci hanno insegnato qualcosa. Io ho cercato di imparare. E ora sono proprio curioso di vedere come andrà a finire. Insomma voglio portare in tavola la terra di Montalcino. Giudici del mio esperimento saranno gli amici, tutti quelli che ogni giorno vengono a mangiare all’osteria.
Insomma un azienda in piena regola che abbia come motore la qualità che viene dalla tradizione. Niente computer ma un bel librone dove tenere la contabilità, proprio come facevano gli antichi. A tutto penserà Laura, la mia compagna, che di contabilità aziendale se ne intende davvero. E’ una computista perfetta. Anche a Le Logge, se non ci fosse lei l’amministrazione sarebbe solo costituita da due fastelli di fatture da riscuotere e da pagare.
Laura è importante. Qualcuno l’ha definita a ragione “donna biblica, splendente di faticaâ€. D’altra parte, accanto a un tipo immaginativo come me, ci vuole chi ne trasformi la fantasia in idee concrete.
Ecco, questo è il mio sogno. Ci sto lavorando sopra da una vita. E spero che presto possa realizzarlo. Quando tutto filerà alla perfezione, comincerò anche ad occuparmi di politica. Di politica gastronomica. Voglio creare un movimento che garantisca la qualità a tutti i costi: mangiare è importante, mangiare sano è indispensabile. E mangiare a Le Logge, fra i miei amici, è anche divertente.

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Un saluto a Gianni, che sarà sempre nel nostro cuore e un abbraccio a Laura che avrà sicuramente la forza di continuare e portare a termine quanto intrapreso

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